martedì 12 luglio 2011

Di notte.

E'una notte in cui rimani a letto con gli occhi spalancati. Perché solo così riesci a vedere veramente, oltre la realtà. Forse anche il futuro. Ti sembra di capire ogni cosa, tutto diventa così chiaro e limpido, logico e razionale, nella sua semplicità quasi imbarazzante, che davvero non capisci come hai fatto a non accorgertene prima. E' una sorta di consapevolezza assoluta, una luce che illumina la stanza buia. Notte nel mondo là fuori e giorno dentro di te.

Sarà che di notte si è sempre spontanei. Come quando si sta ore e ore a parlare in macchina di fronte al portone di casa sua e non la lasceresti scendere mai. La ascolteresti parlare all'infinito, senza comprendere veramente le sue parole perché troppo impegnato a sentire il suo respiro. A cogliere un rigurgito di anima che le sfugge. Per imprigionarne un pezzetto nella tua, legata ben stretta con un filo dorato, che se mai dovesse slacciarsi la farebbe volare via, in un'esplosione di petali del suo fiore preferito.

Basta una canzone giusta, ascoltata poco prima di tornare. E' la scintilla che fa incendiare gli alberi piantati nella tua mente per non farla franare. Quindi, tutto precipita. Una cascata di sentimenti che non sapevi di possedere. E che si manifestano all'improvviso, come quando ti innamori. Perché se c'è ancora qualcuno capace di emozionarsi per una canzone, allora il mondo può continuare a girare tranquillo. Preoccupandosi al massimo della fissità della luna, senza sapere, in realtà, che essa è per natura incapace di voltafaccia.

E' la sincerità della luna quella che ti coglie in una notte come questa. Mostri solo una parte di te stesso, quella più luminosa e bella, quella della vita. E tieni nascosta l'altra, quella oscura, quella delle paure e dei dubbi. Semplicemente perché, come accade sempre per la luna, anche tu, per un momento, hai solo una faccia. Peccato che la puoi vedere solo tu. Gli altri però coglieranno qualcosa nei tuoi occhi, il mattino dopo. E, involontariamente, in pieno giorno, alzeranno lo sguardo al cielo in cerca della luna.

Poi arriva il sonno. Piano piano la luce che avevi acceso senza interruttore si affievolisce. E tirerai il filo che pende dal cielo per spegnere la luna. Per farla riposare in vista del mattino, quando dovrà gareggiare col sole per un posto nel cielo. Per farsi vedere da chi avrà gli occhi giusti per farlo, perché non tutti coloro che di giorno stanno col naso all'insù sono capaci di ignorare il sole.

Chiudi gli occhi. E con te, lo fa anche la luna. A far luce, stanotte, ci penseranno le stelle.

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