giovedì 26 maggio 2011

Nel mezzo di un mezzo a mezzo servizio.

Nel mezzo di un mezzo a mezzo servizio,
ammesso che te stesso stai messo come un fesso e sei compresso,
a un passo dal collasso,
nella ressa che ti stressa,
col rumore del motore e il fetore del sudore,
non è mai l'ultima goccia per chi è ignaro della doccia,
alza le braccia e così va a caccia
di prede, tramortite da un bel pezzo dall'olezzo che fa ribrezzo,
stai schiacciato come una sardina piccolina e in scatolina,
becchi i vecchi secchi secchi che si vogliono sedere
e ti incolli a grassi molli con i loro girocolli e le pelurie da polli,
e ogni tanto, come un santo che si fa vanto del suo canto,
ecco l'aria condizionata che da su viene sputata,
ti riprendi per un momento mentre il bus va troppo lento e per poco non mi pento
di non esser andato a piedi e ora lo vedi che manco ti siedi, e cedi
alla lotta contro il caldo che è una botta,
un pò anche piove e il bus come un bove sembra che non si muove,
"pare addirittura che non sia partito", dice la Scaltrito,
"per favore, non mi tengo, fra un pochino forse svengo",
"siamo seri", dice Ruggeri, "era molto peggio ieri",
poi ci guarda sogghignando, "e vabbè, stavo scherzando",
e mentre la gente, che ancora sale, ci spinge e ci fa male, dal suo posto non si schioda lo Sturiale,
ritto, fisso e disumano, dalla tolda non si muove il capitano,
e con l'autobus stipato rischiamo di uscire dall'altro lato,
ma siamo arrivati finalmente e scendiamo con la gente,
ci chiediamo quale sia la strategia per raggiungere la via,
testuggini e arieti di ogni sorta, l'importante è giungere alla porta,
ma non c'è problema senza soluzione, anche se è quella fuori dal copione,
e troviamo la risposta nella massa che ci sposta,
come una valanga o una frana non lo so, è risucchiato dalla folla anche Gengarò!

Nessun commento:

Posta un commento