sabato 27 luglio 2013

Una 4 stagioni e una Coca Cola.

Tempo fa, a primavera inoltrata, mi è capitato di guardare dal finestrino di un treno distese e distese di girasoli. Tutti uguali, tutti alla stessa altezza, tutti rivolti verso il sole, tutti belli. Impossibile trovarne uno diverso, o più bello degli altri. Però, se tu fossi stata un girasole, ti avrei scorto subito.

Penso alle spiagge d'estate. Granelli di sabbia minuscoli e identici, asciutti e ruvidi. Puntini scuri che si schiariscono col sole. Indistinguibili. Però, se tu fossi stata un granello di sabbia, ti avrei scorto subito.

Oppure un tappeto di foglie in autunno. Si lasciano andare dagli alberi e piano piano, come avessero un paracadute, si posizionano una sopra l'altra, come quel gioco che si faceva con le mani da bambini. Sono tessere standard di un mosaico di madre natura. Però, se tu fossi stata una foglia, ti avrei scorto subito.

Lo scorso inverno ho visto per la prima volta la neve cadere. Copiosa, scintillante, fredda. Fiocchi tutti uguali, morbidi e gelidi, avvolgenti e seducenti. Tutti che cadevano dal cielo e finivano giù in strada allo stesso modo. Però, se tu fossi stata un fiocco di neve, ti avrei scorto subito.

E' come una bottiglietta di Coca Cola immessa nel mondo, col tuo nome scritto sopra. Andata a finire in uno stadio durante un concerto. E poi capitata per caso nelle mie mani.

Sei il mio girasole, il mio granello di sabbia, la mia foglia d'autunno, il mio fiocco di neve.

Me l'ha detto anche la Coca Cola.