Carissimo Pitruzzella,
non sono un saggio, né un esperto
di antitrust. Ma sono residente a Messina, vivo a Milano e, soprattutto, nella
mia vita, ho preso molti treni per tornare a casa.
Non riesco a fare i salti di
gioia all’annuncio che, sulla tratta Roma - Milano, è stata vinta la battaglia
della concorrenza, a tutela del consumatore, grazie a Italo. Sebbene anche io
sia un sostenitore dell’accattivante flotta NTV, mi rammarica pensare come, in
realtà, gli sforzi dell’Autorità di settore si siano concentrati tutti su una
sola fetta di mercato del trasporto ferroviario, quella di sicuro più
redditizia, ma non per questo l’unica, tralasciando e abbandonando al suo
destino tutto il bacino centro-meridionale. Ad oggi, non esiste l’alta velocità
da Salerno in giù, per arrivare alla fine dello Stivale occorre assieparsi su
uno dei pochi treni a disposizione (di cui due soli Frecciargento, di Italo
nemmeno l’ombra) a prezzi esorbitanti, in condizioni disumane e con ritardi e
imprevisti quotidiani, causati, per lo più, dalla condizione a dir poco precaria
delle vetture e dei binari. Senza dimenticare che, per gran parte della tratta
Messina - Catania, è in funzione un solo binario, per entrambi i sensi di
marcia. Ma qui il discorso si farebbe troppo lungo, quasi quanto un Ponte su
uno Stretto.
Ora, parlare di concorrenza nel
mercato vuol dire, innanzitutto, considerare l’intero mercato nazionale.
Oppure, ammettere che, da Roma in giù, non si tratta di mercato, ma, tutt’al più,
di mercatino, oppure di bancarella.
Ma siccome, fino a prova
contraria, tutti i cittadini sono uguali, sarebbe auspicabile una presa di
posizione attiva da parte dell’Autorità competente, che non si limiti alla
ricognizione delle problematiche e a tragici segni di assenso con la testa,
quasi sconsolati, sulla realtà del sud-Italia, ma passi, ad esempio, per
proposte come quella di aprire il mercato in cambio di interventi sulle
infrastrutture esistenti o di impegni ad ampliare il raggio dei servizi.
E per un istante
ritorna la voglia di vivere a un'altra velocità… passano ancora lenti i treni
per Tozeur.
Che in effetti non è poi così lontana da casa.