lunedì 20 agosto 2012

Quella canzone per te.

Più ci penso e più mi convinco che quella canzone non sia stata mai cantata veramente. E che, piuttosto, sia stata eseguita solo per te. Troppo diversa dal resto del concerto, troppo lontana da quei ritmi incalzanti e da quella atmosfera particolare che via via si era andata creando. Un tuffo nel passato, in quei ricordi che solo tu puoi mettere in movimento ascoltando quelle note e quelle parole.

Tutto si è fermato, io credo. Il tempo ha arrestato le proprie lancette impazzite per vederti sognare ad occhi aperti. Con il malcelato scopo, in origine segreto, di sfruttare quel momento per capire, mettendoli a confronto, se erano i tuoi occhi ad avere il colore del mare o viceversa.

Nessuno si muoveva, posso giurarlo. Nemmeno io, che ti guardavo credendo di abbracciarti. Ma, in realtà, non si poteva interrompere quel piccolo tempo dedicato a te. L'ho scoperto solo dopo, quando ti sei girata verso di me e mi hai fatto capire con un impercettibile gesto del viso che non te l'aspettavi, che quella canzone per te era una sorpresa, dunque una cosa meravigliosa.

Col sorriso da bambina, stupita per qualcosa che non credevi potesse suscitarti così tante emozioni. Ti sei messa lì, seduta, con i gomiti sulle ginocchia e i palmi delle mani sotto il mento, per tenere in alto il viso e non rischiare di cambiare posizione e, con essa, anche il sogno che stavi facendo.

Senza neppure riuscire a cantare, anche se conoscevi tutte le parole a memoria, con le pause al momento giusto. Non uscivano suoni dalla tua bocca. Solo musica. Magicamente, come accade nei sogni, un'altra voce è venuta fuori da te, riposta a lungo in un posto dal quale, proprio quella sera, ha deciso di venire fuori. Solo tu, del resto, potevi interagire col mondo in quel momento.

A ben pensarci, dunque, hai fatto parte del mondo, come unica protagonista. La più bella che il mondo abbia mai avuto e alla quale abbia dedicato del tempo in esclusiva. Per mezzo di una semplice canzone.

Poi, tutto è finito con una stella cadente. Il segno che tutto poteva ricominciare. O, forse, la firma nel cielo di quel piccolo capolavoro musicale che sei tu.